Diciannove persone sono state arrestate per aver danneggiato i Faraglioni di Capri. L’accusa è di disastro ambientale.
NAPOLI – Diciannove persone sono state arrestate per aver danneggiato i Faraglioni di Capri. Il blitz della Guardia di Finanza è scattato nelle prime ore di martedì 23 marzo.
Misure cautelari emesse dalla Procura al termine di una lunga indagine aperta con l’accusa di disastro ambientale. Per sei degli indagati è scattata la misura cautelare del carcere, per altri 6 i domiciliari. Per quattro gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e per tre divieto di dimora a Napoli.
L’indagine
L’indagine è iniziata nei mesi scorsi ed è stata supportata anche da un gruppo di esperti per capire cosa avveniva sott’acqua. Come riportato da RaiNews, queste due associazioni si immergevano per entrare in possesso di datteri dal prezzo che andava dai 40 ai 200 euro.
Operazioni che hanno portato a danneggiare i Faraglioni di Capri. Da qui l’apertura del fascicolo e l’arresto delle persone coinvolte in questa vicenda. Approfondimenti durati tre anni anche perché per la prima volta si è deciso di applicare un campo di imputazione simile in ambito marino. L’inchiesta, comunque, non è stata chiusa e nelle prossime settimane continueranno gli accertamenti per avere ulteriori informazioni e capire se altre persone sono state coinvolte in questa indagine.
Le misure cautelari
Le misure cautelari sono state emesse per 19 persone coinvolte in questo fascicolo. Per sei indagati la Procura ha deciso un mandato di custodia in carcere. Altri sei ai domiciliari, mentre per tre cittadini è stato deciso il divieto di dimora a Napoli. Per gli ultimi quattro l’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria.
Un’indagine che ancora non è chiusa. Nelle prossime settimane gli approfondimenti continueranno e non si esclude l’iscrizione sul registro degli indagati anche di altre persone coinvolte in questa vicenda.